Spazio d'Autore: intervista a Giancarlo Volpato
By Edizioni ZEROTRE
Biografie
Abbiamo incontrato il professor Giancarlo Volpato, autore del libro Profili veronesi per intervistarlo e conoscere di più sul suo ultimo lavoro editoriale e il suo grande amore per la cultura e Verona.
Iniziamo subito chiedendoLe di parlarci di Profili veronesi.
Il mio libro non ha una pretesa alta e specifica, né giustificazione per essere definito un volume di biografie. Sono una raccolta di profili biografici, nati per il portale ilcondominionews.it che cercava un lavoro strutturato come quello che ho proposto. Le biografie, alcune delle quali sono stato anche autore, hanno una consistenza scientifica e propongono uno sviluppo esistenziale delle persone, essendo legate a eventi e situazioni che hanno visto coinvolti i personaggi raccontati. L’esigenza di fare conoscere al lettore web i profili scelti ha fatto i conti con le tecniche e le possibilità di lettura che lo stesso web concede. Tengo a precisare che la scelta è stata soltanto mia e non ha tenuto conto né di sollecitazioni, né di considerazioni che non fossero quelle di far conoscere personalità e personaggi caduti nell’oblio. Il vero motivo della pubblicazione del libro risiede nell’esigenza di mettere a disposizione un’opera che non sia solo virtuale; e mi rivolgo a quanti amano la carta stampata e ritengono il libro un bene essenziale per la mente, a partire dalle pagine che lo compongono, che possono essere toccate, respirate, vissute.
Perché la scelta di raccogliere solo personaggi veronesi?
Per una logica e opportuna conseguenza nata dalla richiesta del sito web sopraenunciato, che ha sempre guardato al lettore sostanzialmente veronese.
Delle biografie raccolte si notano la scarsità di profili femminili: perché?
Vero. Degli oltre novanta profili raccolti nel volume, soltanto venti sono dedicati a donne importanti, che hanno lasciato tracce del loro passaggio, e la ragione è molto chiara: il feroce maschilismo della società, espresso nelle modalità più diverse, ha sempre tenuto lontano, soprattutto in passato, il genere femminile dalla scienza, dalla cultura e dall’esplicazione libera dell’ingegno, concedendo solo ai maschi quell’esclusività che, invece, il buon senso darebbe a chiunque. Normale, dunque, che nei 150 anni nei quali si collocano questi profili, la presenza delle donne sia molto ridotta.
Ci parli ancora del libro.
Il lettore, scorrendo l’indice alfabetico, si imbatterà in nomi quasi sconosciuti o poco noti; e tanto già può bastare a incuriosire. Ho volutamente scartato a priori i politici - eccetto Guido Gonella per il suo impegno alla cultura - i facinorosi e i delinquenti, soprattutto chi non ha fatto nulla che non fosse per denaro, e chi ha generato solo odio e guerre. Tutti gli altri profili, invece, sono di artisti, ecclesiastici che fecero del bene, scrittori, scienziati, resistenti contrari ai regimi totalitari e imprenditori. Sia ben sottolineato che io non esprimo scelte in quanto nessuno di questi uomini e donne fanno parte dei miei “amori” per non influenzare la scrittura e lasciare che risulti il frutto di uno studio assolutamente indipendente.
Perché questo libro?
Come uomo di studio, e soprattutto come cittadino veronese, ho ritenuto necessario il ricordo di coloro che hanno prestato la loro vita e i loro impegni affinché la società migliorasse anche grazie al proprio supporto, capacità e ingegno. Come cittadini è doveroso ricordarli perché, grazie a molti di loro, il progresso è andato avanti e tante persone, non solo in città e provincia, ma spesso anche fuori di esse, hanno lasciato segni importanti.
Ci racconti un po’ di Lei.
Sono stato direttore della Biblioteca centrale dell’Università di Verona e del sistema bibliotecario dell’ateneo, oltre che professore di ruolo nella medesima università, insegnando Bibliografia, Biblioteconomia e Storia della stampa e dell’editoria con l’incarico di Archivista. Ho tenuto moltissimi corsi, anche fuori dell’ateneo: uno di questi presso la Comunità Europea a Bruxelles. Ho partecipato a convegni nazionali e internazionali a Lione, Grenoble, Strasburgo, Bruxelles, Graz, Vienna. In Italia ho diretto corsi di master e specializzazione in molte università. Andando ancora più nel personale, sono sposato, ho un figlio professore a Città del Messico, direttore di un centro studi internazionali. Vivo come le persone semplici perché nato in una contrada senza acqua corrente e luce elettrica, da una famiglia povera, ma piena di amore e rispetto per la vita. Oggi risiedo a Lavagno.
Verona: cosa sente di aver dato?
A Verona credo d’avere dato molto e, spero, di buona fattura. Oltre alla raccolta biografica dei personaggi rilevanti di questa stupenda terra, ho redatto con Giuseppe Franco Viviani gli 11 volumi della Bibliografia veronese (1974-2015), opera fondamentale per gli studi; sempre con Viviani, Emeroteca veronese (1604-2009), storia e catalogazione di tutti i periodici usciti a Verona.
Altre pubblicazioni a suo nome?
Ho pubblicato altri due libri importanti sulle biblioteche veronesi. Inoltre, mi sono occupato di paremiologia, dirigendo Terra cimbra dal 1983 al 1988 e dedicandomi alle minoranze linguistiche. Con colleghi di altri atenei, ho co-diretto due riviste scientifiche e attualmente sono il direttore di due periodici internazionali. Mi interessa tantissimo la cultura nel suo insieme e sono un grande possessore di libri. Scrivo per riviste e quest’anno usciranno dieci miei saggi. Per diletto, partecipo alle presentazioni di libri di poesie, che mi interessano maggiormente, e di altri volumi che parlino sempre di Verona. Sono ormai oltre 25 anni che svolgo lezioni all’università della terza età di S. Martino Buon Albergo e, più recentemente, Grezzana, Vago di Lavagno e Verona.
Una vita, la sua, immersa totalmente nella cultura, tra libri, studi e ricerche?
Sì, ma sono stato anche un discreto viaggiatore: Russia, Lituania, circolo polare artico e paesi del Nord, Irlanda, Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Slovenia, Croazia, Ungheria, Grecia, Spagna, Senegal, Algeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania, Turchia, Ecuador, Messico, e potrei andare avanti. A me piace passare il tempo in campagna, dove curo un piccolissimo vigneto, degli ulivi, taglio l’erba; amo i fiori e tutto ciò che è bello e senza denaro. Alla fine, ritengo che prendersi cura della propria serenità sia cultura: cultura del benessere interiore.
Profili veronesi è disponibile nella libreria di Edizioni ZEROTRE. Clicca sulla copertina in basso!