Spazio d'Autore: intervista a MIABy Edizioni ZEROTRENarrativaOggi incontriamo Mia, pseudonimo al femminile dell’autore de Il tradimento è una dimostrazione d’amore, che preferisce celarsi dietro a un alias. Così, dobbiamo immaginarlo velato da un telo scuro, senza volto, né uomo né donna. Perché ha deciso di scrivere un libro sul tradimento? L’ho fatto per ricordare a tutti che, spesso, le cose non sono esattamente come ci appaiono: sovente i fatti sottendono verità che non siamo in grado di notare. Siamo sicuri che ciò che vediamo sia autentico? Ritengo che etichettare persone ed eventi in modo pregiudizievole sia molto più facile che analizzare la realtà al fine di conoscerla per quello che realmente è. Come descriverebbe le sette storie raccontate nel Suo libro? I miei racconti si fondano su un concetto che reputo fondamentale: non dobbiamo credere di essere migliori degli altri perché potremmo non aver capito nulla di loro e della loro storia, al punto da scambiare un gesto d’amore per tradimento. Chi sono i protagonisti dei sette racconti? Sono uomini e donne che sanno amare e che rinunciano a sé stessi per donarsi agli altri; sono persone dalle quali si può solo imparare. Sette storie che hanno per titolo un nome femminile: il tradimento è donna? Le mie storie, così come le mie donne, parlano d’amore, non di tradimento. Il volto della donna raffigurato in copertina ha qualche connessione con una delle protagoniste? Il colore bianco in copertina raffigura l’anima, mentre il rosso rappresenta il dolore subito, capace di “macchiarci” in modo indelebile. Le mie donne vivono tutte un dramma più o meno grave, conseguenza spesso di prevaricazioni e violenze. Eva è l’unica che non agisce per amore: lei è spinta da un profondo desiderio di libertà. Le sette protagoniste dimostrano di avere la forza necessaria per fare scelte difficilissime allo scopo di uscire dal dolore che umilia la loro esistenza. Cos’è per Lei l’amore? Non esiste una risposta universalmente giusta a questa domanda. L’amore nasce senza preavviso, senza premeditazione: non lo “impari” e non lo puoi cercare. Direi che è assolutamente personale, come il calore del corpo, come la vita. Può scaldare chi ti è vicino, ma nessuno può portartelo via. Solo coloro che desiderano donare l’amore possono conoscerlo nella sua vera essenza, mentre chi lo cerca non lo troverà mai. Cos’è il tradimento, invece? Il vero tradimento – non quello dei miei racconti – è debolezza, distrazione, insoddisfazione: è non voler ammettere che siamo diversi da ciò che dimostriamo di essere o da ciò che vorremmo essere. Il tradimento sentimentale è mancanza di conoscenza dei propri desideri; è insicurezza. Adesso parliamo un po’ di Lei: perché la scelta di uno pseudonimo? Non voglio nascondermi, né evitare occhi indiscreti. Ho scelto lo pseudonimo Mia solo perché è il nome di mia nipote e con questo libro vorrei lasciarle un messaggio: non giudicare mai nessuno se prima non hai capito perché ha agito nel modo in cui ti è dato di vedere. Inoltre, non giustificare i tuoi errori con i difetti o le mancanze di altri e impara da chi ti sa dare il buon esempio. Cosa può raccontarci su di Lei? Desidero mantenere viva la felicità che ho raggiunto. È stato complicato arrivare dove sono oggi, ma ci sono riuscito perché ho smesso di guardare a chi non è felice. Adesso vivo scaldandomi del mio stesso calore e, così facendo, sento vicine molte più persone: esse mi ricambiano con lo stesso tepore. Perché ha scelto di pubblicare con Edizioni ZEROTRE? Per la serietà e la competenza dello staff. Si ritiene soddisfatto? Molto! Siamo ai saluti: Le lascio lo spazio per rivolgersi ai Suoi lettori. Fate come Eva e come tutte le altre donne dei miei racconti: lottate per ottenere il diritto alla libertà, anche quella di amare, e non datevi limiti. La vostra arma più forte deve essere la sincerità con voi stessi e verso gli altri.