Oggi, 6 settembre, festeggiamo Andrea CamilleriBy Alvaro CantonCritica Letteraria Andrea Calogero Camilleri, noto a tutti come Andrea Camilleri è nato il 6 settembre del 1925 a Porto Empedocle in Sicilia.Non ancora diciottenne assiste allo sbarco degli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, immagini che gli rimarranno impresse e che lo segneranno per sempre.Dopo aver frequentato l'Accademia di Arte Drammatica 'Silvio D'Amico' inizia a lavorare come regista, autore e sceneggiatore, sia per il teatro che per la televisione. Famose sono le sue riduzioni di polizieschi come ‘Il Tenente Sheridan’ e il ‘Commissario Maigret’ e gli adattamenti teatrali di Pirandello e Beckett. Forte di queste esperienze, intraprende la strada della saggistica, lasciandoci alcuni scritti e riflessioni sul mondo dello spettacolo.Esordisce nel mondo della scrittura nel 1978 con "Il corso delle cose", un romanzo scritto dieci anni prima ma pubblicato gratuitamente.Nel 1980 pubblica con Garzanti "Un filo di fumo" vincendo il suo primo premio letterario a Gela.La strada verso il suo definitivo successo però inizia nel 1994 con l'uscita de "La forma dell'acqua", il primo romanzo poliziesco con protagonista il commissario Montalbano. Partecipa al Premio Viareggio con "Il birraio di Preston" nel 1995 grazie al quale, anche senza qualificarsi, riesce a ottenere un discreto successo di pubblico. Camilleri diventa un autore di grande successo e i suoi libri, ristampati più volte, raggiungono 60 000 copie vendute. Camilleri dà prova di avere una straordinaria inventiva riuscendo a calare i suoi personaggi in un ambiente totalmente inventato e nello stesso tempo realistico, creando dal nulla un nuovo linguaggio che lo fa diventare un nuovo Gadda.La consacrazione assoluta avviene con la trasposizione televisiva delle avventure del Commissario Montalbano trasmesso sull'emittente RAI. Oggi Camilleri è uno degli autori più amati in Italia, è stato tradotto in almeno 120 lingue e ha venduto oltre 10 milioni di copie. La sua frase del giorno è: "L'affidarsi alla memoria, è la volontà dell'uomo di non scomparire. E quando la conoscenza si arresta, subentrano i sensi, che alimentano la fantasia."