Intervista a Filippo CristalloBy Alvaro CantonFotografia In occasione della presentazione del suo nuovo libro "Senza Tempo", che si terrà sabato 10 Novembre alle 17:30 al Circolo della Stampa di Avellino, Filippo Cristallo ci concede una breve intervista. "Cosa accade se smarrito in larga parte il passato e afflitto da un presente sciagurato è il luogo a non possedere più un'identità?". È da questa domanda che nasce, ispirandosi al cineasta Wim Wenders, il libro di Filippo Cristallo in cui racconta la sua Avellino smarrita. La mostra che accompagna la presentazione del libro è una serie di scatti che immortalano cuore e periferia della città, un lavoro di reportage sul grande tema della ricerca d’identità.E03: Pensa a una frase che ti può definire: quale sarebbe?F: Mi servo di una frase di Wim Wenders: “Il poter fotografare è un atto di presunzione e di ribellione: è troppo bello per essere vero, ma è anche altrettanto troppo vero per essere bello”. E03: Quanti anni avevi e come ti sei avvicinato al mondo della fotografia?F: Ha preso forma pochi anni fa, anche se la mia curiosità per la macchina fotografica era già viva quando ero bambino. All’epoca, a fotografare era mio padre che occasionalmente mi concedeva di fare qualche scatto. Riuscire a catturare la realtà che mi circondava, le persone e i luoghi a cui ero legato, mi sembrava un prodigio straordinario.E03: Perché la tua predilezione per il bianco e nero?F: Il bianco e nero inevitabilmente conferisce alle immagini un carattere più narrativo, confacente al mio modo di intendere la fotografia, che è sempre il racconto di qualcosa.E03: Fra i vari generi di fotografia di cui ti occupi, qual è quello che ti appassiona di più?F: Senza dubbio il reportage sociale.E03: Grazie Filippo!____________________________ Il suo libro su Edizioni03:www.edizioni03.com/filippo-cristallo/senza-tempo