Il 20 Agosto ricordiamo: Salvatore QuasimodoBy Alvaro CantonCritica Letteraria Salvatore Quasimodo nasce a Modica il 20 Agosto del 1901. Nel 1916 Salvatore è a Messina, città in cui conosce Salvatore Pugliatti e il futuro sindaco di Firenze Giorgio La Pira, con i quali stringe un'amicizia che sarà destinata a durare negli anni. Insieme ad essi fondò il «Nuovo Giornale Letterario», mensile sul quale pubblicò le sue prime poesie. All'età di 18 anni si trasferisce a Roma per finire i suoi studi di Ingegneria che non terminò per le precarie condizioni economiche che subentrarono in quegli anni. Lavorò come disegnatore tecnico prima e come impiegato in un grande magazzino poi. Non smise mai però di scrivere, la sua vera passione, collaborando con vari periodici.Nel 1926 viene assunto dal ministero dei lavori pubblici e si trasferisce a Reggio Calabria dove conoscerà la sua prima moglie. Il suo nuovo lavoro lo porta ad allontanarsi dalla poesia ma grazie ai suoi amici messinesi (divenuti più vicini) riprende tutto ciò che ha scritto nell'ultimo decennio e conclude "Acque e terre" nel 1930. Pubblicherà poi Oboe sommerso (nel 1932) ed Erato e Apollion (nel 1936) in cui il poeta raggiunge una maturità espressiva piena e personale. La ricerca della pace interiore è affidata ad un rapporto col divino che è, e resterà successivamente, tormentato, mentre la Sicilia si configura come terra del mito, terra depositaria della cultura greca: nel 1940 Quasimodo infatti pubblicherà una famosa traduzione dei Lirici greci.È in queste raccolte che si può cogliere appieno la suggestione dell'ermetismo, di un linguaggio che ricorre spesso all'analogia e tende ad abolire i nessi logici tra le parole: importante è in questo senso l'uso frequente dell'articolo indeterminativo e degli spazi bianchi, che, all'interno della lirica, sembrano rimandare continuamente a una serie di significati nascosti che non possono trovare una piena espressione. Nelle Nuove poesie (pubblicate insieme alle raccolte precedenti nel volume Ed è subito sera del 1942 e scritte a partire dal 1936), il ritmo diventa più disteso grazie anche all’uso più frequente dell’endecasillabo: il ricordo della Sicilia è ancora vivissimo ma si avverte nel poeta un’inquietudine nuova, la voglia di uscire dalla sua solitudine e confrontarsi con i luoghi e le persone della sua vita attuale.Dopo la guerra, nel 1948 conosce la ballerina Maria Cumani che diventerà sua moglie e che gli darà alla luce suo figlio: Alessandro.Sono gli anni della poesia morale e sociale, tra il 1949 e il 1958 compone La vita non è un sogno, Il falso e il vero verde e La terra impareggiabile che si pongono, con il loro tono epico, come esempio di limpida poesia civile. Nel 1959 gli fu assegnato il premio Noberl per la Letteratura «per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi».Passerà gli ultimi anni di vita compiendo numerosi viaggi in Europa e in America per tenere conferenze e letture pubbliche delle sue liriche che nel frattempo erano state tradotte in diverse lingue. La sua frase del giorno è:La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio.