Il 23 Agosto ricordiamo: William Ernest HenleyBy Alvaro CantonCritica Letteraria William Ernest Henley nasce il 23 Agosto del 1849 a Gloucester nel Regno Unito.All'età di 12 anni il preside della scuola che frequentò (Crypt Grammar School) lo definì "A man of genius - the first Ìd ever seen." ("un uomo di genio - il primo che avessi mai visto"). William però si ammalò di tubercolosi e dovettero amputargli la parte inferiore della gamba sinistra.Nonostante la vita per lui partì in salita non perse la forza d'animo, si diplomò e si trasferì a Londra dove cominciò a lavorare come giornalista (1867). Durante i successivi 8 anni dovette essere ricoverato diverse volte e rischiò di farsi amputare anche il piede destro.William si rifiutò e decise di farsi curare da Joseph Lister a Edimburgo, all'epoca uno dei pionieri della chirurgia. Le cure del dottor Lister gli permisero di vivere in modo autonomo per i 30 anni successivi. Fu durante l'ultimo dei tre anni di cure presso il noto chirurgo che scrisse la sua poesia più celebre: Invictus.Nel 2009 'Invictus' diventa ancora più celebre grazie alla trasposizione cinematografica di Clint Eastwood, in cui il presidente sudafricano Nelson Mandela usava la poesia prima come ispirazione per alleviare gli anni della sua prigionia durante l’apartheid e poi per incoraggiare il capitano della squadra sudafricana di rugby François Pienaar.William era amico dello scrittore Robert Louis Stevenson, celebre per la sua opera ‘L’isola del tesoro’, il quale si basò sulla figura di Henley per inserire nella sua storia il pirata Long John Silver.William muore l'11 Luglio del 1903 lasciandoci come eredità opere quali ‘A Book of Verses’, ‘Views and Reviews’ e ‘London Voluntaries’.La sua frase del giorno é:"Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita. Son Io il signore del mio destino: Son Io il capitano dell'anima mia."