COACH CARLO

Chi ha amato davvero la corsa (siamo a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta) non ha potuto che seguire come una sorta di automatismo proliferante le indicazioni di Carlo Venini, unico tra i cosiddetti guru dell’atletica leggera a proiettarsi d’istinto lungo i tornanti dell’“inosabile”, dove soltanto gli animi visionari trovano alimento per la sperimentazione. Aggregatore d’anime e di sogni, verrebbe da dire. Ma è stata proprio questa la ragione per cui i tecnici dell’establishment, quelli legati alle tradizioni più sedimentate, hanno cercato di isolarlo paragonandolo al pifferaio di Hamelin nel segno del finale raccapricciante della fiaba dei Fratelli Grimm (maggior sollievo nella leggenda da cui è tratta, dove i bambini, anziché sparire in mare dietro le note del pifferaio, entrano in una valle per dare origine alla saga dei Teutoni...).
Quello di Coach Carlo è stato in realtà soprattutto un atto d’amore per l’atletica e come tale è stato subito percepito dai suoi fedelissimi, tutti uniti da una febbre di conoscenza di cui all’epoca non ci si rendeva neppure conto. Dante Merlo e Marco Cassani, al timone di Atletica leggera, ospitavano controcorrente gli interventi profetici del Coach, primo tra tutti a entusiasmarsi per le metodologie arrembanti di Arthur Lydiard o le teorie ancora più avanzate e a loro modo più eccentriche di Percy Cerutty. Per non parlare dei lunghi periodi di allenamento vissuti nel mitico sito di Volodalen, in Svezia, accanto a Gösta Hollander, dove c’è stato uno scambio di esperienze portate poi in dote sulle piste italiane.
Nella prefazione Sandro Donati ha fornito uno straordinario ritratto di Carlo Venini, il “Coach” per antonomasia, rimarcandone una caratteristica che già è desumibile dal titolo: “Guerriero dell’etica”. Tra i due era scattato un feeling immediato che li aveva portati a controbattere con determinazione il sistema di Primo Nebiolo, all’epoca sovrano assoluto dell’atletica mondiale. Di qui una lunga battaglia culminata con la creazione di Assital, l’associazione tra i tecnici di atletica leggera.
Il libro, introdotto da uno scritto di Saturno Brioschi e chiuso con la postfazione di Adalberto Scemma, raccoglie anche le testimonianze di chi ha “visto da vicino” Carlo Venini, dalla moglie Gabriella Buizza allo storico Sergio Giuntini, da Mauro Pascolini ad Albino Portini, ma allinea anche gli interventi di “quelli della Pro Sesto”, che accanto al Coach hanno vissuto l’atletica leggera “in diretta”: Adolfo Rotta, oggi presidente del sodalizio, Giuliana Cassani, Renato Piccinelli, Alessandro Ravaglioli, Rudy Tavana e Chiara Veronesi. Infine, dulcis in fundo, la straordinaria intervista realizzata da Gianni Brera all’Arena con Coach Venini e Francesco Bianchi protagonisti.

Libro: Coach Carlo
Sottotitolo: Una corsa lunga cent'anni
Collana: La coda del drago – Vol. XII.
Autore Roberto Venini
Formato finito: 145x210 mm
Formato aperto: 290x210 mm
Libro composto da 200 pagine stampate a 1/1 colori (nero di qualità) più circa 20 pagine stampate a 4/4 colori su carta avorio alto spessore per edizioni da gr. 85 + Copertina con Alette stampata a 4/0 colori su carta patinata opaca da 300 gr. plastificata OPACA 1 lato. Confezionata con brossura INCOLLATA PUR. Compreso il costo per l'applicazione di una fascetta stampata a 4 colori su carta patinata opaca da gr. 130-150.