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Tutti i proventi ricavati dalla vendita di questo volume verranno devoluti alla Fondazione Nadia Toffa che li destinerà alla Ricerca sui tumori oncologici al cervello, al Reparto di Oncoematologia Pediatrica del SS. Annunziata di Taranto e alle vittime della Terra dei Fuochi nella misura di 1/3 ciascuno.
Dieci anni di pedalate solidali, talvolta raccogliendo fondi per onlus o situazioni di disagio, talvolta semplicemente raccontando storie, sacrifici ed esempi di persone che hanno lasciato un segno indelebile della propria esistenza. Storie, a volte conosciute, a volte anche no, Abbiamo condiviso pensieri ed emozioni delle persone per cui abbiamo pedalato, sono diventati nostri fratelli e sorelle, le abbiamo portate nel cuore e nelle gambe per tanti e tanti chilometri, coniugando la nostra passione per la bicicletta, con la voglia e la speranza di lasciare, nei luoghi che ci hanno visto protagonisti delle nostre pedalate, ma anche nella nostra piccola comunità, un esempio di legalità, giustizia e solidarietà. Dal semplice racconto del nostro piccolo mondo , un paesino della Puglia, al racconto attraverso le nostre pedalate, dell'esodo degli Albanesi negli anni 90 sulle coste pugliesi con il giro dell'Albania insieme al Ct della nazionale Albanese Gianni De Biasi e al comico Giovanni Storti . La pedalata ad Alberobello per ricordare l'eroe dimenticato Giuseppe Girolamo morto sulla Costa Concordia, lui che non sapeva nuotare lasciò il suo posto sulla scialuppa di salvataggio ad un bambino. La pedalata a Nardo' per ricordare le figure di Renata Fonte che fu uccisa perchè da amministratrice del comune si battè contro la speculazione edilizia di Porto Selvaggio.
ANTEPRIMA SFOGLIABILE
IL LIBRO SUPERMAN HA UNA GRAZIELLA SU FAMIGLIA CRISTIANA
SUPERMAN HA UNA GRAZIELLA
Intervista Ciaccia e Brioschi su Radio Rete 2000 16/10/2021
La pedalata a Pollica nel nome del Sindaco Pescatore angelo Vassallo ucciso dalla Camorra per la sua azione di buon governo dedita alla salvaguardia del territorio del Cilento. La pedalata a San Damiano D'Asti favore dei ragazzi Boy Scout per promuovere il loro piccolo film “Fiori dal Cemento” che raccontava la storia di Alberto Varone ammazzato dalla Camorra. La pedalata a Potenza nella giornata della memoria e del impegno contro le vittime innocenti di Mafia “Libera” con la richiesta esaudita al comune di Carovigno di intitolare una piazza ad un giovane “vittima innocente di Mafia”. La pedalata a Pozzuoli per ripercorre l'itinerario del nostro illustre concittadino Salvatore Morelli il primo politico che a metà del 1800 presentò proposte di legge in favore dell'emancipazione della donna. La pedalata a Bari vecchia per ricordare due ragazzi uccisi a Bari per errore Gaetano Marchitelli e Michele Fazio. La pedalata ad Apricena nel nome di Matteo Salvatore, musicista e cantante dei poveri che morì dimenticato da tutti. La pedalata al santuario SS Maria di Anglona per ringraziare la vergine per la guarigione di un nostro amico ciclista. La pedalata a San Pancrazio Salentino per incontrare Vincent Brunetti un pittore che ha costruito un eremo in aperta campagna e ammalia con il suo modo di dipingere mentre balla. La pedalata a Monteruga nel Salento per scoprire la città fantasma, un piccolo paese dove non abita più nessuno da 30 anni. La pedalata a San Giorgio Jonico contro il Caporalato per ricordare Paola Clemente una bracciante morta nei campi a raccogliere l'uva . La pedalata da Carovigno a Milano a favore della lettura , incontrando in ogni città sede di tappa autori di libri. La pedalata fino a Parco Angelica a Parabita un parco confiscato alla malavita e dato ai ragazzi di una parrocchia. La pedalata fino al carcere di Lecce per far visita alle donne rinchiuse nella giornata del 8 Marzo . La pedalata fino a Palermo in via D'Amelio e l'incontro con Rita Borsellino. Oltre alle pedalate la presentazione di libri di storie come quella di Pino Leto ex campione Europeo di pugilato che salva i ragazzi della Vucciria dal malaffare allenando i ragazzi in strada. La presentazione del libro di Giovanni Storti.
Abbiamo scritto circa 200 pagine e raccolto una cinquantina di immagini fotografiche. Scrivere e raccontare queste nostre sensazioni è stato sintomo della voglia di “buttare fuori” tutte le emozioni, in gran parte belle e divertenti, ma anche molto coinvolgenti, che hanno segnato le migliaia di chilometri che abbiamo percorso per gli “altri” prima ancora che per noi stessi.