Descrizione:
Fotografare un paesaggio urbano senza le persone, annullando quell’identitá cara agli antichi fra la cittá fisica e la comunitá che la abita – fra "civitas" e "cives" – potrebbe sembrare un paradosso, eppure penso che le fotografie di Luca Bracali – scattate su Firenze durante la piú grande emergenza sanitaria della storia moderna – siano dedicate proprio all’umanitá che abita questa cittá: fotografare un luogo, infatti, é un modo per cercare di catturare il "genius loci", ma anche per comprendere meglio l’umanitá di chi lo popola.
In "Lockdown a Firenze", Luca Bracali rappresenta la Firenze deserta durante i giorni del lockdown, rendendoci partecipi del vuoto e del silenzio che hanno abitato il cuore della cittá delle meraviglie. Immagini stranianti che ci ricorderemo a lungo, in cui strade e piazze sono come proiettate in un’altra dimensione, quasi si trattasse di un paesaggio lunare ai limiti della realtá.
La Firenze storica – solitamente viva e affollata, capace di “inghiottire” migliaia di turisti ogni giorno – appare completamente deserta: una cittá nuda nella sua essenzialitá architettonica, liberata da quel surplus antropico a cui il turismo di massa ci ha abituato. Uno scenario che, a un primo sguardo, potrebbe ricordare certi paesaggi di De Chirico, ma che é capace di trasmettere un respiro vitale, come recita il titolo del libro.
Ed ecco che riaffiorano i ricordi dei mesi piú duri del lockdown: Firenze sembrava una creatura abbandonata, una cittá con un’anima, ma un’anima a brandelli. Il silenzio - rotto solo dal rintocco di una campana - era surreale. Ma ci vuole ben altro per abbattere Firenze.
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